IL CIONDOLO

fanfiction


By MONICA

Francia 1787

Anche quella sera si sentiva triste e sola.
L'unica cosa che le dava sollievo era la bottiglia.
Si un buon bicchiere di champagne o di liquore era un antidoto veramente ottimo per cercare di dimenticare.Già…dimenticare cosa?Aveva 30 anni e che aveva fatto nella sua vita?Ora capiva il suo amico di sempre Andrè, che andava in osteria con i suoi amici.Dimenticava i suoi dispiaceri anche lui di sovente nell'alcol.
Sapeva che aveva legato con Alain.Un tipo simpatico. Un suo commilitone,come anche Andrè nei soldati della guardia.Così neanche Andrè aveva più bisogno di lei.
All'improvviso un colpo di tosse.Poi dueSi il vino quella sera era il suo unico amico.Si alzò ed attraversò tutto il palazzo per andare sopra a tutto dove molte vevano bisogno di star soli, per raccontarsi a vicenda ciò che avevano fatto.C'era anche un'altra possibilità;salire lassù per fuggire alla nonna che voleva magari picchiarlo.Da lì si vedeva la reggia in tutto il suo splendore e ricchezza.Avevano passato tanti bei momenti assieme loro due.Tutto era cambiato, lei era cambiata, lui era cambiato.Certo se le mura potessero raccontare tutto quello che era successo in trenta anni di vita, avrebbero potuto scrivere un libro.Si concesse una risatina e poi si riempì un altro bicchiere di vino.Bevve ed il liquido rosso le ricordò un giorno di parecchi anni fa.
Stavano mangiando, lei aveva 10 anni circa.Il padre le fece bere il suo primo bicchiere di vino, e lei maldestra lo aveva fatto cadere sulla tovaglia pulita.Tutto il biancore della tovaglia era divenuto rosso ed Oscar fu punita.Il padre si era alzato e le aveva dato un ceffone in pieno viso.Lei si era sentita male.Le veniva da piangere.Ma non poteva i soldati non piangevano.Così si era limitata ad alzarsi per andare a leccare le ferite al loro nascondiglio segreto.Andrè si era alzato anche lui, quel ragazzino di norma era molto buono, ma quando si arrabbiava sapeva essere furente.Disse al generale di non provare mai più a toccare la sua amica Oscar.Tutti rimasero sconvolti da quello che Andrè disse.lui un servo, che doveva obbedienza.
Poi si alzò anche lui e seguì la sua bionda amica .Sapeva dove era diretta.Infatti arrivati alla torre in alto al palazzo la trovò rannicchiata su se stessa che piangeva.Lui allora per consolarla le si era avvicinato e l'aveva avvolta tra le sue braccia.Era ritornata alla realtà.
Si sentiva tanto sola.Avrebbe tanto voluto che Andrè quella sera fosse stato là con lei per abbracciarla.Eppure lei sapeva di essere egoista.Si sapeva che il suo migliore amico la amava e di conseguenza visto che lei credeva di non ricambiare il suo amore si sfogava con l'alcol alla taverna.Si massaggiò il collo, le faceva male, chissà forse l'umidità.
Toccò un ciondolo.Sorrise al ricordo.Di norma non ne portava, ma quel ciondolo era tutt'altra cosa per lei.Glielo aveva regalato Andrè al suo 12 compleanno, tutti avevano dimenticato che quel giorno era la sua festa, ma lui no.Dopo aver assoldato i suoi compiti, l'aveva raggiunta sulla torretta dove sapeva che lei stava, e le aveva dato quel dono, dandole anche un bacio sulla guancia.Oscar era rimasta stupita quando aveva visto quel ciondoletto d'oro, a forma di mezzo cuoricino.
Andrè le fece un dolce sorriso e poi anche lei gli diede un bacio per ringraziarlo.Non era abituata ai gesti dolci e gentili.Suo padre non gliene faceva mai e così anche sua madre.stretti l'uno vicino all'altra si erano promessi amicizia eterna
Oscar aveva deciso.Invece di ubriacarsi in solitudine, aveva deciso di andare alla taverna dove c'era anche Andrè e fare pace con lui.
Ora sapeva che quel giorno in cui lui con rabbia le aveva gridato il suo amore lo aveva fatto per disperazione
Il suo amico del cuore Andrè sarebbe anche morto per lei, ed è per questo che lei non poteva negargli il perdono e l'amicizia che un tempo li legava e che sperava li legasse ancora.
scese dalla torretta ed andò nella sua stanza.Aprì un cassetto e prese un pacchetto.Lo aprì, dentro c'era una catenina con dentro un ciondolo uguale al suo.Tanti anni prima lei lo aveva comprato per lui, ma non glielo aveva mai dato, forse per paura.Le avevano insegnato che aprirsi non era da uomini, ma Andrè la amava anche così.
Non aveva importanza di che umore era, lui l'avrebbe sempre amata.Era ora di rinsaldare il loro patto, il loro legame.si infilò la giubba, prese il suo cavallo Cesar ed andò a Parigi.Sapeva visto che i suoi soldati tra cui anche Andrè che si era arruolato per lei, per proteggerla, che di norma andavano ad un'osteria chiamata i 4 re.
Chiese un po' in giro e finalmente la vide.Si avvicinò.Entrò. Andrè quella sera era di umor nero.Aveva deciso di sfogarsi come le altre sere con l'alcol.
Amava Oscar da trenta anni,si sentiva solo,non poteva perdonarsi il fatto di averla quasi violentata per la disperazione .Lui l'aveva fatto per amore ma lei era spaventata a morte.Piangeva ed era stato lui, il suo miglior amico a farla piangere, soffrire, aver paura.Alzò il bicchiere in un brindisi solitario.
E poi scolò il bicchiere tutto di un fiato.Alain lo guardava e si rendeva conto che l'amico stava peggio del solito.Avrebbe voluto tirarlo su, ma non sapeva come fare.Quando poi alzando il viso vide il suo comandante che stava entrando nella taverna,stava per avvertire l'amico ma Oscar gli fece segno di star zitto.Andrè non si era accorto di nulla, perché pensava alla disperazione di Oscar, al suo comportamento freddo e scostante che aveva avuto con lui da quel giorno, quel muro che lui nonostante i suoi sforzi non era riuscito a distruggere.Dunque nemmeno l'amicizia che si era consolidata nel corso di tutti quegli anni si sarebbe salvata?Invece all'improvviso si sentì toccare leggermente la schiena.Si girò con forza, non voleva essere disturbato da nessuno.
Ma rimase stupito quando avanti a lui vide la donna che amava da tanti anni."Andrè!"Lei gli tese la mano e l'uomo ancora + stupefatto l'accettò.Uscirono insieme dall'osteria.
Mentre camminavano mano nella mano, lui notò che al collo della donna, c'era una catenina con un ciondolo .Rimase schoccato.Quello era …si era il ciondoletto che lui le aveva regalato a costo di tanti piccoli lavoretti extra, quando era un ragazzino.Ricordava la promessa che si erano scambiati quel giorno.
Saremo amici per sempre qualunque cosa succeda.La fissò.Lei si girò…sorrise."Ti voglio bene Andrè…tantissimo."Alzò il braccio e gli fece una timida carezza sul viso.
Poi avvicinò le labbra al suo viso e gli diede un tenero bacio sulla guancia."Ricordi?Saremo amici per sempre, qualunque cosa succeda."Lui la fissò negli occhi.Gli occhi della donna erano lucidi e allegri.
I suoi invece erano ricchi di gioia e di felicità.Tornarono a casa, felici, come da tanto non capitava.Andarono sulla torretta e si sedettero.Oscar aveva dimenticato la bottiglia ed il bicchiere."Andrè,brindiamo""A cosa?""Alla nostra amicizia "Lei versò il contenuto della bottiglia nel bicchiere e lo diede all'amico.
C'era un unico bicchiere.Lui aveva notato quella bottiglia appena era entrato,allora Oscar si sentiva sola come lui?ed invece di sfogarsi col suo miglior amico si era sfogata in maniera solitaria con solo come compagnia una bottiglia di champagne?"Tieni Andrè" e lei gli diede un pacchetto.Arrossì"Volevo dartelo il giorno del tuo 17 compleanno, ma poi…insomma mi sono sentita inadeguata.""Non hai bisogno di parlarmi dei tuoi sentimenti,io ti conosco, da sempre Oscar."Era rimasto stupito, Oscar gli aveva comprato un dono.
Cosa mai poteva essere?Era contentissimo e aprì l'involucro.Al suo interno trovò un ciondolo identico a quello che lui le aveva regalato.I suoi occhi dolci divennero dolcissimi languidi.
Oscar era arrossita ed aveva abbassato il viso verso terra.Cosa le succedeva?In fondo Andrè era il suo migliore amico, cos' era quell'imbarazzo?In fondo lei era stata cresciuta come un uomo, non era una donna qualsiasi.Il palmo grande e caldo dell'amico le aveva alzato delicatamente il mento.
Gli occhi di Oscar affondarono in quelli verdi di Andrè, l'uomo che l'amava, l'uomo che per lei aveva sacrificato un occhio, che per lei aveva deciso di morire per difenderla dal padre che voleva ucciderla.Lui gli aveva urlato che se doveva ucciderla, avrebbe dovuto uccidere prima lui, in modo che poi non avrebbe visto la morte della donna che lui amava.Dolcemente l'uomo avvicinò le labbra alle sue e le diede un tenero bacio, come le ali di una farfalla.Oscar non riuscì a sentire nulla altro che una delicatezza ed una dolcezza infinita .
Andrè avrebbe voluto ringraziarla come lei aveva fatto da bambina ma ormai loro erano adulti e lui baciandola, seppur leggermente aveva sentito che il fuoco che aveva dentro stava per diventare incolmabile.Lui le sussurrò"Grazie Oscar, vuoi mettermelo?".Era una specie di rito. Anche quando lui le aveva regalato il ciondolo glielo aveva allacciato.Lei con mano leggermente tremante si avvicinò al collo dell'amico e ve lo infilò.
Sentì una sensazione di calore, si spostò notò la sua mano grande,calda, e scura.Era molto + scura della sua che era bianchissima.Era maschia, sexy.La sua era piccola delicata.Lo sguardo dalla mano le cadde sul petto, ampio e forte, sulle spalle grandi e affidabili come il suo cuore…Oscar sentì una strana sensazione e perse il sorriso: una verità nuova si era affacciata dentro di lei.
Come avrebbe voluto tornare ragazzina :lei all'epoca aveva tante certezze.Ora la sua vita era costellata da dubbi.L'unica sua certezza e costante era Andrè.Ora poteva anche appoggiarsi a lui, come quando da bambina si sentiva triste, e lui l'abbracciava e la consolava.
Si era un'egoista.Sapeva che l'uomo soffriva quando si toccavano, ma lei era stanca e non c'è la faceva +.Si appoggiò al solido petto dell'uomo e lui la strinse circondandola.Il suo calore , la sua forza , la sua dolcezza, il suo amore le infondevano forza. A conti fatti Andrè era molto + forte di lei.
Era riflessivo,calmo,dolce quanto lei invece era impulsiva, irruenta e delle volte cattiva."Oscar…cos'hai?Non ti senti bene?"Poi vedendo che la donna lo stringeva forte, come se avesse bisogno di prendere energia e forza da lui continuò stringendola ancora + forte, ma sempre attento a non farle male"Piccola….che c'è?"Lei alzò lo sguardo verso il suo.Erano anni che lui non la chiamava così.
Lei gli sorrise."Andrè come sei dolce,ti voglio bene, lo sai?"Ed alzò la sua mano e gli fece una carezza.Superando la sua abituale timidezza e riservatezza, la donna si alzò in punta dei piedi e gli diede un bacio.Andrè rimase esterrefatto.Avrebbe tanto voluto stringerla fortissimo e baciarla dappertutto.Il desiderio e l'amore che provava per quella donna era incredibile.Si lui per lei avrebbe fatto di tutto.Oscar come Andrè era rimasta stupefatta del suo gesto, ma era così contenta di aver ritrovato Andrè, anzi l'Andrè di qualche tempo prima sempre allegro ed in vena di parlare e di discutere, non ombroso come in quest'ultimo periodo.Si, lei si rendeva conto che la colpa era la sua, ma non poteva stare senza Andrè, si lui che la difendeva, lui che l'abbracciava nei momenti di sconforto, lui che l'amava in silenzio da 30 anni.
In quel momento le venne in mente quello che Andrè le aveva urlato quella sera, urlato con la forza dell'amore e della disperazione ….UNA ROSA CHE SIA ESSA BIANCA O ROSSA SARA' SEMPREN UNA ROSA……..LEI CHE RISPOSE …..COSA VUOI INSINUARE? CHE UNA DONNA SARA' SEMPRE UNA DONNA QUALUNQUE COSA FACCIA?…OSCAR GLI DIEDE UNO SCHIAFFO...UN ANDRE' STANCO TANTO STANCO PRESO DALL'IMPOTENZA LE AFFERR0' I POLSI E LA BUTTO' SUL LETTO BACIANDOLA SULLE LABBRA RUDEMENTE….LE STRAPPO' LA CAMICETTA……OSCAR GLI DISSE BENE E ADESSO?COSA VUOI PROVARE ANDRE'? E PIANGEVA.ANDRE' PRESO DAI SENSI DI COLPA PERCHE' NON ERA + RIUSCITO A CONTROLLARSI LE RISPOSE PIANGENDO ANCHE LUI…GIURO SU DIO CHE MAI + SUCCEDERA'UNA COSA DEL GENERE…UNA ROSA NON SARA' MAI UN LILLA'….IO PER 30 ANNI HO VISSUTO CON TE…SONO CRESCIUTO CON TE….OSCAR IO TI AMO….. Il pensiero così come venne passò..
Le bastò guardare gli splendidi occhi dolci e allegri dell'uomo."Ti ricordi quando mi chiamasti piccola la prima volta?""Certo, tu avevi 8 anni ed io 9.Mi ricordo che…. ti sentivi triste quel giorno, perchè venisti sgridata dal professore.Ti eri distratta facendomi delle boccacce.Io per te da un bel po' di tempo stavo facendoti una sorpresa.Dopo 5 giorni da quella mattina te la diedi.
Era una stupenda rosa intagliata nel legno.Era perfetta come te.Tu la guardasti con stupore reverenziale.Era bellissima e vidi che i tuoi occhi si colmavano di lacrime di gioia.Così mi venne spontaneo stringerti a me e chiamarti Piccola""Certo che ne abbiamo passate parecchio, vero Andrè?""Si certo Oscar." L'uomo la stava fissando con una dolcezza ed una tenerezza incredibile.Per lei sarebbe stato disposto a fare qualsiasi cosa.Se Gli avessero chiesto di strapparsi il cuore per darlo a lei che stava in fin di vita, lui lo avrebbe fatto.
Lui avrebbe dato la vita per lei ed anche dell'altro.La sua felicità era la cosa + importante per lui.Basta che la vedeva sorridente ed era felice anche lui.Lei era la sua vita.Senza di lei lui non avrebbe avuto modo di esistere.Lei era per lui la luce.Così si sedette e si appoggiò al muro, cosa che fece anche Oscar.Lui le mise un braccio sulle spalle e l'avvicinò a se.
Che sensazione meravigliosa, pensava Oscar.Sono così felice ed è bastato così poco.A pensare che neanche qualche ora prima voleva ubriacarsi in solitudine."Cos'hai Oscar?Dimmi io mi accorgo subito quando sei turbata o quando qualche cosa non va.""Andrè mi sentivo tanto sola prima, pensando al nostro perduto rapporto, pensando che bastava un niente per sentirsi felici, magari un attimo, un sorriso, una strizzatine d'occhio un abbraccio da parte tua…ecco pensavo che adesso mi sento contenta, a casa direi."Lui sorrise, un sorriso splendido felice e gli occhi erano colmi di gioia e di amore "per questo volevi ubriacarti in solitudine?E qui?""Si, almeno ero in un luogo pieno di bellissimi ricordi,i nostri ricordi""Piccola….ti voglio bene" e l'abbracciò, lentamente per non farle paura,per non sentirla più tremare ne piangere, perché lui con la sua forza maschia le aveva fatto del male.Oscar rimase stupita, e si strinse anche lei a lui.
All'improvviso ad Oscar venne la tosse, un colpo due colpi…si mise la mano avanti la bocca…per nascondere il suo segreto, non voleva far preoccupare l'amico, non era solo lui che di notte non dormiva per il troppo desiderio di lei e per la paura di rimanere ben presto cieco, ma anche lei per paura di morire presto, a causa della tisi.Purtroppo era andata dal dottore e lui le aveva confermato la cosa."Cos' hai Oscar?"Le mise una mano sulla fronte "ma hai la febbre!Andiamo ti accompagno di sotto""No, voglio restare qui con te, è troppo tempo che non passiamo insieme qualche ora così… in pace e rilassati.""Vieni allora poggiati " e la fece accomodare sul suo petto stringendola a se.Andrè non era stupido, pur non parlandole alla caserma aveva visto che Oscar tossiva e tanto molte volte anche in maniera forte e violenta.
Cosa le stava succedendo?I tempi…come sono cambiati.Per un attimo il suo sguardo si fece triste. Erano ormai passati 2 giorni da quando Oscar e Andrè avevano parlato, adesso lei stava dando ordini ai suoi soldati ed il suo sguardo era sereno contento.
Alain se ne era accorto subito.Effettivamente da quando i due ragazzi erano andati via assieme dalla taverna anche Andrè era + felice, aveva uno sguardo sempre allegro, solo a tratti tristissimo.
Capitava quando il comandante tossiva.
Lui si rendeva conto che qualche cosa non andava ed il suo sguardo posandosi sulla donna si faceva colmo di disperazione.Alain era da poco che conosceva i due.Soprattutto però aveva legato con Andrè che pur essendo nato e cresciuto tra i nobili era comunque uno di loro.
Si era accorto che l'uomo avrebbe fatto di tutto per quella donna, che per lui era un ottimo comandante ma non una donna da amare.Mai l'aveva vista in lacrime, triste disperata per qualche cosa.No, quella donna non meritava un uomo come il suo amico.
Ma Andrè quando glielo faceva notare, si arrabbiava tantissimo dicendogli che lui non poteva giudicare, non gli conosceva, non la conosceva.E poi a lui bastava esserle accanto, vederla sorridere per essere felice.Effettivamente lui non capiva.
L'unico sentimento che aveva provato così forte probabilmente era stato per la sorellina Diane ormai morta.
Però rispettava quella donna che era riuscita a farsi obbedire da tutti ed era riuscita a sconfiggerlo in duello.Oscar aveva finalmente finito.
Si sentiva stremata, accaldata, stanca e debole.Ma la vita alla caserma le piaceva.Molti pensavano che essendo una donna la vita che faceva non le piaceva ma era tutt'altro.
A lei piaceva e molto.Solo che in questi ultimi tempi si era resa conto di tante altre cose che la circondavano...forse anche perchè il dottore le aveva dato 7 mesi di vita circa.Vedere sentire gli uccelli che cantavano vedere le foglie degli alberi muoversi...tutto così solito eppure così nuovo.Era stanca, voleva andare da AndrèSentirsi come una volta era impossibile, quando pensava di essere un maschietto ma ora sapeva di essere una donna , una donna particolare con tante virtù e pregi, e sapeva che poco + in là c'era il suo migliore amico che l'aspettava.Incredibilmente sorrise, perchè pensò ad un fatto successo molto tempo prima. Lo avrebbe ricordato dopo con Andrè stesso.Così si avviò verso le camerate.Effettivamente essendo il comandante avrebbe dovuto farlo chiamare, ma non fa niente.Arrivò alla camerata e stava per entrare.La porta era socchiusa...da quel poco che vide c'erano Andrè e Alain e poi Gerard e Paul.Andrè era sdariato sulla branda e gli altri giocavano a carte.Paul ad un certo punto guardò la sua carta era la donna di picche...e disse"Mi piacerebbe tanto sapere come una donna cresciuta come un uomo faccia l'amore.."Neanche il tempo di aver terminato la frase, che Andrè lo aveva afferrato per il collo e lo aveva alzato era furente...."Non permetterti mai +, un altro commento come questo o ti uccido."Poi lo gettò con furia omicida a terra.Tutti erano rimasti senza fiato e se Alain non lo avesse fermato di sicuro Andrè avrebbe iniziato una rissa.Oscar aveva visto tutto.Si sentiva un po' giù dopo quello che aveva sentito.Già,pensava, come faceva l'amore lei?Lui?Si sentiva sempre inadeguata e fuori posto ovunque tranne che con Andrè.
Aveva deciso di non chiamarlo.Voleva pensare e stare da sola.Non si era accorta che dagli occhi le uscivano delle lacrime.
Si soffriva soffriva come non mai.Si rendeva conto che lei non avrebbe mai stretto il suo uomo tra le braccia, ne lo avrebbe amato perchè il tempo che le era rimasto era quasi finito.Così si rinchiuse da sola nel suo ufficio.
Invece di sedersi in poltrona si era rannicchiata a terra e piangeva stringendosi forte.Alain che nel frattempo era uscito dalla camerata dopo quel commento volgare di Paul e della difesa ad oltranza dell'amico stava andando via ma sentì dei singhiozzi, seppur trattenuti a fatica.Ma da dove venivano? Si rese conto che provenivano dall'ufficio del comandante.
Così si avvicinò e visto che la porta non era ben chiusa vide distintamente il comandante rannicchiata a terra che singhiozzava tutte le sue lacrime anche se cercava di trattenerle.Così pensò...non è vero che non ha sentimenti e non piange mai...lo fa da sola....e si stupì di capirla perchè lui faceva la stessa cosa.Decise di andare a chiamare Andrè, l'unico che poteva aiutarla.Tornò nella camerata dove Andrè era ancora disteso sul letto e gli disse "Vieni fuori devo dirti una cosa...."Uscirono "Il comandante sta nel suo ufficio e piange..."Non ebbe il tempo di concludere la frase Andrè si era messo a correre verso di lei.Non bussò ma spalancò la porta e quello che vide lo fece rimanere di sale.Era da quando erano piccoli che non la vedeva in quella posa come a volersi difendere dalle cattiverie del mondo e di norma se piangeva il motivo era serio.Si catapultò verso di lei e inginocchiandosi vicino la abbracciò.Lei si era resa conto che qualcuno era entrato e solo l'amico poteva essere visto che non aveva bussato.Invece di rifiutarlo come avrebbe fatto qualche giorno prima si appoggiò a lui e lo strinse continuando a piangere."Cos'hai piccola?"Mentre stava per rispondere sentì bussare alla porta.Così cercò di farsi forza per alzarsi, nessuno doveva vederla in quello stato.Andrè l'aiutò...lei lo guardò con dolcezza....poi si girò verso la finestra.Nessuno si sarebbe accorto del crollo emotivo della donna."Prego"Entrò il colonnello D'Agout."Comandante volevo informarla che il principe di Spagna è appena arrivato a Parigi....per ordine del generale Buillet tra 4 giorni dovremo scortarlo.
Vuol visitare la nazione."Oscar mormorò..."proprio ora, ora che la Francia è in questo stato.....qui ci saranno rivolte ed il principe decide di farsi una gita...." e rise.Non sapeva il perchè ma le venne da ridere.
Non era una risata allegra ma una risata disperata.Poi disse al colonnello"Va bene. Ora può andare." "Oscar cos'hai?Lo sai vero che riesco a capire quando stai bene e quando stai male?"Oscar non sapeva se dirgli il perchè del suo sfogo...infatti era ancora voltata verso la finestra ed aveva poggiato anche le mani,vedeva le sue dita lunghe e sottili eppure così forti, vedeva il vetro si il vetro della finestra....e capiva che lei era come la finestra...tra lei e la vita c'era quel blocco non sapeva cosa fare....non era solo la tisi a preoccuparla, ma anche la situazione della Francia."Andrè..."sussurrò "io ho sentito la discussione che c'è stata tra te e Paul prima.Proprio per questo mi sono sentita sconfortata...si inadeguata......sono una donna ma anche un uomo......come farei l'amore?......In che modo?E quando?Quando?......."Si piegò su se stessa e si accasciò a terra, piangeva di nuovo.Andrè non l'abbandonò.L'abbracciò di nuovo e la girò verso di se la guardò negli occhi"cosa mi nascondi piccola?"Lei non riusciva a guardarlo...come poteva dirgli che stava morendo di tisi? E come poteva dirgli che voleva provare cos'era l'amore?E che stava pensando a lui?Si perchè lui era il suo migliore amico, il suo confidente, il suo amico del cuore..con lui aveva imparato tutto perchè non anche questo?Come poteva essere così egoista?Lui l'amava e lei?Certo lei gli voleva bene un gran bene ma amarlo?Rise tra se e se, se il padre l'avesse vista di certo l'avrebbe sgridata gli uomini non piangono Oscar mai!lei fece un sorriso mesto."Sai Andrè quando sono venuta alla camerata ero contenta e volevo passare il resto della giornata con te, e mi è venuto in mente un altro episodio in cui ti ho cercato per lo stesso motivo.".
"Mi ricordo...."disse Andrè"avevamo litigato per colpa di Pierre che non voleva farmi giocare.Tu dicesti che se io non giocavo neanche tu avresti giocato.Io mi sentii orgoglioso di te ma anche imbarazzato,si perchè non dovevi giocare a causa mia?Così scappai via.
E tu mi venisti a cercare.Sapevi anche dove...ovvio sulla torretta.
Non dicesti nulla, mi abbracciasti e mi dicesti.."Oscar lo guardò negli occhi e glielo disse lei"non piangere, non aveva senso giocare senza di te,io non mi sarei divertita....ti voglio bene Andrè""Oscar cosa c'è?Dimmelo ti prego.""Non lo so se posso dirtelo.....""Il motivo riguarda la tosse che fai e che cerchi sempre di nascondermi?"Lei lo fissò stupefatta.Andrè sorrise e le carezzò una guancia"te l'ho detto ti conosco bene...,.Oscar""Andrè si riguarda anche quella tosse ma c'è anche un altro motivo.....si sono conseguenti l'uno con l'altro."Andrè spostò la donna con le sue forti braccia e la depose con delicatezza in braccio a lui.Poi sorreggendola come se fosse un angelo delicato la fissò negli occhi e lei perse il filo del discorso..."continua piccola.."Andrè io ho la tisi....il dottore mi ha detto che vivrò non + di 7 mesi....."abbassò lo sguardo verso terra..
Andrè era sconvolto...cosa ? La sua Oscar…no…non aveva capito bene…la guardò sconvolto…."si hai capito bene" poi si appoggiò ancora meglio sull'uomo per cercare conforto. "Non ti abbandonerò piccola…sono sempre stato con te….troveremo una soluzione…non preoccuparti." Erano passati alcuni giorni…Oscar stava sempre + male anche se quasi nessuno se ne accorgeva, un giorno il colonnello D'Agout entrò nella stanza del comandante e trovò la donna con la mano sulla fronte."Comandante vi sentite bene?""certo tutto bene…sono pronti gli uomini?""si comandante…ma io vi consiglierei di tornare a casa e riposarvi".
Lei lo guardò con sguardo sospetto.Lui le disse"Vedete comandante…io ho perso mia moglie l'anno scorso e so tutto sulla tisi…le febbriciattole…la tosse …andate a casa vi prego prenderò io il vostro posto oggi.""Va bene colonnello."Mentre usciva Oscar vide il colonnello che piangeva.
Andrè invece non sapeva che fare.Voleve doveva trovare una cura per la donna che amava.Che senso avrebbe avuto la sua vita senza di lei?Nessuna…era meglio che morisse con lei.No..no non doveva pensarci…doveva trovare una soluzione.Era o non era nato per stare al suo fianco e proteggerla?Per Giove l'avrebbe protetta.
Così andò dal medico…voleva sapere se c'era qualche possibilità, qualche cura.Il medico gli rispose che se voleva sopravvivere doveva lasciare il comando dei soldati e vivere tranquilla.Ed anche così non era una cosa sicura.Andrè sapeva che Oscar non avrebbe mai lasciato le sue guardie…per una vita tranquilla.
Sorrise..lui l'amava esattamente così…con la forza del dio Marte…con gli occhi che scintillavano di grinta ed animosità.Non l'avrebbe cambiata per nulla al mondo.
Uscì dallo studio del dottore e si incamminò.Già pensò era quasi Natale ed era quasi il compleanno di Oscar.Quest'anno era triste…avrebbe voluto donare alla sua donna…sorrise a quello che aveva pensato..la sua donna?…nei suoi sogni….
la guarigione…come se fosse stata una magia.
Alzò lo sguardo al cielo…era notte ed in quell'attimo vide una stella cadente…. All'improvviso rimase stupefatto…avanti a lui c'era un grandissimo abete tutto tappezzato di luci lampeggianti, palle colorate.
Rimase shoccato.
Come facevano quelle luci ad accendersi e spegnersi?Poi rimase ancora + sconvolto.Le luci che tappezzavano l'albero circondavano anche le strade e di sottofondo si sentivano delle musiche dolci e belle. Nel frattempo Oscar era tornata a casa…sperava di tornarci con Andrè ma non l'aveva trovato.Così aveva sellato il suo cavallo ed era tornata al galoppo a casa.
Che bella sensazione…era quella del vento in faccia….la velocità…le cose che ad un tratto si mescolavano tra loro….si fermò.In casa prese una bottiglia di vino ed un bicchiere e poi si sedette su una poltrona.Era stanca.
A pensare che il giorno dopo doveva accompagnare Il Principe di Spagna in visita…ma dov'era Andrè?Forse si era fermato da qualche parte con Alain a bere qualche cosa.
Dopo un po' si addormentò.Lui non l'avrebbe abbandonata..sorrise. La mattina dopo era una giornata fantastica.Per essere Natale…c'era il sole…gli uccellini cinguettavano…anche se tirava un forte vento.Oscar si mise la camicia,la giubba il mantello.
Aveva i brividi…ma non poteva aspettare …doveva agire.
Così si poggiò i suoi lunghi capelli sul mantello scese ed andò nelle stalle.Andrè non si vedeva.Montò in sella a Cesar e partì per andare dai suoi soldati.
Quella mattina dovevano andare a Parigi, lì c'era il principe da scortare.Non vedeva l'ora.La forza le stava tornando…forse era un'impressione ma stava meglio.
Mentre stava andando sorrise, si ricordò di un episodio in cui Andrè gli aveva regalato un carillon…con una musica dolcissima natalizia…suonata da Verdi.Quella sera sarebbe andata in camera sua, avrebbe preso tutti i regali che Andrè le aveva fatto ed avrebbe ricordato tutto.Da quando a 6 anni lui era entrato nella sua famiglia.
Andrè era folgorato da quel mondo pieno di luci…persone in giacca e cravatta che camminavano…donne vestite in svariati modi, in gonne cortissime, in pantaloni, in gonne lunghe e tutte correvano entravano ed uscivano da alcuni negozi.Rimase stupefatto avanti ad una vetrina.C'erano tante cose belle.
Tra cui tante palle natalizie….una era argentata….e sopra c'erano due persone che si baciavano….la donna aveva lunghi capelli e l'uomo invece guardava la donna con un amore immenso.Potevano essere loro due.Una donna si fermò ad osservare quell'uomo così strano…vestito così stravagante.
Lui si sentì osservato e si girò.Vide una donna piccola di statura, bruna con occhi castani, vestita con giacca e pantaloni.Pensava che quella donna lo guardava con stupore, come se lui non provasse sgomento a trovarsi in un mondo così incredibile.
Dove era finito? Dov'era Oscar? La donna continuava a guardarlo quando si rese conto che lui la fissava quasi con sgomento, così gli disse"tutto bene?".Andrè non rispose, il vento gli portò tra le mani un foglio di un giornale locale…Parigi 2001…rimase sconvolto.Era nel futuro…3 secoli dopo.
Oddio ed ora?La donna iniziò a preoccuparsi"tutto bene?""Insomma" rispose l'uomo.La donna lo vide così sconvolto e decise di aiutarlo"ha bisogno di aiuto?"Lui non sapeva cosa dire.Così non parlò.
Lei non si scoraggiò"Io sono il dott.Marie De La Crua e tu?"Andrè alzò lo sguardo verso la donna.Dottore?Ora anche le donne potevano lavorare in tutti i campi? Sorrise…Oscar sarebbe stata contentissima di vivere in quest anno."sono Andrè Grandier.""Vieni con me""tu sei dottore?""Si sono chirurgo" Nel futuro dove si trovava Andrè erano passati alcuni giorni.
Anche se sembrava assurdo lui le aveva raccontato la sua storia e gli aveva detto che aveva desiderato guarire la donna che amava e all'improvviso si era trovato là."Ma cos'ha la tua donna?""Tisi""Tisi? certo che si può curare.Non c'è problema.
Ma ho notato che anche tu hai dei problemi.Cos'hai?""Sto per perdere l'uso del mio occhio destro.""Vieni nel mio studio" Dopo svariati minuti di esame con degli attrezzi che l'uomo non aveva mai visto…lei gli disse che lui aveva bisogno di un intervento e che avrebbe recuperato entrambi gli occhi, visto che quello destro si era solo indebolito e quello sinistro aveva un grumo che gli impediva di vedere." Andrè era shoccato.
Ma era possibile che in quell'epoca tutte le malattie potevano guarire? Marie gli disse che non tutte le malattie si potevano curare ma queste si, grazie all'alta tecnologia ed agli studi degli scienziati. Mentre la dottoressa stava organizzando l'operazione per l'uomo ed il medicinale per Oscar, Andrè sorrideva…pensando che allora i miracoli potevano succedere….e che sotto sotto la magia del Natale esisteva davvero.
Lui si chiedeva dove era Oscar…e pensava che stava senza di lui al comando dei soldati…pensava che senza di lei la vita non valeva la pena di essere vissuta.A quest'ora il principe di Spagna doveva essere a Parigi.Lui non era con lei…..doveva muoversi…a tornare da lei. Oscar stava galoppando felice.
Finalmente arrivò e venne salutata da un soldato là fuori.
I capelli della donna creavano una nuvola attorno alla sua testa che la rendevano bellissima.Quelli che non sapevano che lei era una donna l'avrebbero capito ora….i capelli al vento….
le labbra carnose atteggiate ad un sorriso…..le guance di solito pallide ora rosse per il freddo….
una visione per gli occhi. Nel suo ufficio si presentò Alain che le disse che tra poco dovevano andare a Parigi per scortare il principe.
Così si iniziarono a preparare. Andrè non sapeva che il tempo nel futuro era + lento rispetto a quello del suo tempo.
Un paio di ore nel futuro erano 2 giorni.Infatti l'operazione riuscì perfettamente…e la medicina gli fu data.
La donna lo accompagnò al negozio dove lo aveva trovato ed Andrè venne affascinato di nuovo dalla palla argentata vista in precedenza.Marie decise di regalargliela.
Entrò e la comprò.Poi gliela diede.
"In ricordo di tutto quello che è successo".In quel momento Andrè sparì e si ritrovò di nuovo nella strada dove aveva pregato di ricevere un miracolo per la sua donna.
Andrè era felicissimo.Vedeva ma vedeva tutto e nitido da entrambi gli occhi.Incredibile.
Il vento, gli alberi, gli uccelli, le foglie secche in strada, i colori di tutto.Finalmente avrebbe potuto vedere di nuovo il volto tanto tanto amato…i suoi capelli…i suoi occhi ora dolci.
.ora allegri…ora tristi.
Fece una risata contenta e si mise a correre per raggiungere la caserma. Arrivò proprio mentre stavano per partire.
Mise al sicuro nella tasca della giubba la palla e la bottiglietta contenente il medicinale per Oscar.Saltò in groppa al suo cavallo e raggiunse la sua Oscar che gli sorrise contenta.
Andrè era finalmente con lei. Scortarono il principe e poi lo accompagnarono all'hotel….
Oscar iniziò a fare la guardia camminando fuori alla strada, mentre Andrè ed Alain stavano chiacchierando nel vicolo vicino.All'improvviso l'hotel prese fuoco…un uomo in maschera corse per arrivare alla stanza dei principi…Oscar lo vide lo seguì.
Arrivò fuori alla loro stanza vide le guardie ormai morte…entrò, l'uomo mascherato stava per accoltellare la principessa….ma appena vide Oscar scappò…Oscar lo seguì….stava camminando tra i tetti….l'uomo mascherato scese e prese il suo cavallo….Andrè e Alain che avevano sentito lo scoppio ed avevano visto Oscar in azione le avevano portato il cavallo e tutti e tre si misero all'inseguimento.
L'uomo in maschera chiese ai suoi uomini…quanti sono che ci seguono?Sono solo 3.Così senza perdere tempo butta loro un candelotto….e tutti e tre cadono sull'erba svenuti…non prima che Andrè prenda la mano della sua Oscar per proteggerla.
Il primo a svegliarsi è Alain che vide la scena rimanendone colpito…così disse tra se e se il nostro Andrè ha protetto la sua donna….e rise.Al suono della sua risata sia Andrè che Oscar si svegliarono.
Visto che non c'era stato nulla da fare ed il principe era salvo i tre tornano a casa. Andrè preparò con cura la medicina…nella sua stanza e vicino ad essa mise la palla argentata….era il 25 dicembre il compleanno di Oscar…e quello era il suo regalo.
Oscar era stanca ma non voleva arrendersi alla morte voleva combatterla…così si era messa al pianoforte a suonare chopin…..quando lei suonava sembrava…che tutto brillasse che ci fosse una magia incredibile tutto attorno…lei si sfogava e nella foga pensava…si pensava a tutti gli avvenimenti accaduti erano quasi al 1789….Parigi e la Francia stavano cambiando M.Antonietta stessa amica dai tempi in cui era capitano ormai 20 anni prima stava cambiando…..ed anche lei stava cambiando…non solo perché era malata ma anche e soprattutto i suoi sentimenti verso Andrè stavano cambiando…si si stavano approfondendo….approfondendo tantissimo….andavano ben al di là di un affetto da amica del cuore.
E tutto questo era successo da poco …si era accorta che senza Andrè lei stava male, quando lui mancava lei si sentiva triste sola abbandonata, bastava la sua presenza per renderla felice……e pensare che qualche anno prima lei era innamorata del bel conte svedese….sorrise.Proprio in quell'attimo sentì bussare alla porta.
Era Andrè…che aveva con se un vassoio. "Buon compleanno Piccola….ti voglio bene tantissimo…." E le porse la palla luminosa..lei ne era rimasta affascinata e stupefatta.
Andrè..il suo Andrè si era ricordato del suo compleanno…come sempre come aveva potuto dubitarne?Così lei si era alzata e lo aveva abbracciato commossa.
"Grazie Andrè….ti voglio bene lo sai?" e alzandosi sulla punta dei piedi lo baciò sulla guancia.
A quel punto Andrè voleva stringerla forte forte l'amava e impazziva al pensiero di non poterla toccare ne amare.Le diede quella bottiglietta e le disse "Bevi Piccola….ti farà bene…..""Cos'è?""Non ci crederesti se te lo dicessi""Dimmelo ti prego..noi due non ci siamo mai nascosti nulla.""Ok te lo dico…"Si sedettero entrambi sul letto a baldacchino della donna e lui iniziò il suo racconto"….neanche io posso ancora crederci…ma è la verità" Oscar aveva promesso di crederci ma era perplessa.
Comunque per accontentare l'amico e perché no…per una vaga speranza lo bevve d'un fiato.Poi si abbracciarono ridendo.La palla argentata la donna la depose delicatamente sul mobile in cui aveva il pettine e la spazzola.
Il 27 dicembre Oscar ed Andrè andarono dal dottore che incredulo le disse che lei era guarita ma non solo Andrè vedeva benissimo ad entrambi gli occhi. Entrambi scoppiavano di felicità.
Così mano nella mano scesero le scale per raggiungere i cavalli e ridendo felici tornarono a casa dove poi si misero a guardare tutti i doni che avevano ricevuto da entrambi in quegli anni vissuti assieme.
Erano ormai trascorsi 6 mesi da quel giorno..
Era il 13 luglio 1789.
Andrè ed Oscar erano stati chiamati per combattere gli stati generali.Oscar era il colonnello e come al solito doveva combattere.Ma questa volta non se la sentiva e sospettava che neanche i suoi uomini volessero farlo…combattere per una causa + che giusta leggittima.
Anche se era nobile Oscar aveva delle idee liberali e credeva che la libertà, l'uguaglianza, la fraternità fossero sacre.In + aveva imparato molto da Andrè che pur crescendo tra i nobili era un uomo del popolo…lei lo aveva seguito alla chiesa dove i rivoluzionari parlavano di una Francia libera…senza + patimenti ne tribolazioni.Aveva parlato anche alla regina sua amica e le aveva chiesto di non far combattere i reali contro il popolo, ma la regina aveva detto che non avrebbe potuto farlo e che anzi dalle varie nazioni stavano venendo soldati per aiutarla nella rivoluzione.
Così si erano dette addio.Mentre andavano alla caserma, ormai era sera….tutto era buio…le strade erano bloccate dai popolani che cercavano in ogni modo di procurarsi le armi per combattere….Oscar guardava quale strada avrebbero potuto prendere.Purtroppo nessuna…così entrambi avevano preso i loro cavalli ed erano fuggiti.Andrè era stato colpito da un bastone….ed aveva perso i sensi.
Oscar aveva afferrato le redini anche del suo cavallo ed insieme si erano rifugiati nel bosco. L'uomo si era ripreso ed insieme stavano camminando….Oscar era oppressa dalla preoccupazione verso l'uomo …si verso l'uomo …che solo adesso si era resa conto…amava….l'uomo che era cresciuto con lei, l'uomo che era divenuto il suo migliore amico, l'uomo con il quale aveva combattuto, l'uomo con il quale aveva affrontato 1000 avventure…si l'uomo che amava e con il quale avrebbe vissuto per sempre….sorrise…si girò verso di lui...lo accarezzò in viso…..si commosse davanti a questa scoperta del suo amore…..che era profondo e pieno."Andrè…"sussurrò la donna "un tempo mi hai detto che mi volevi bene….che mi amavi…..io ecco"l'uomo le prese una mano e la strinse alla sua… l'abbracciò…la donna non riusciva a guardarlo in viso era arrossita…"Andrè…anche io ti voglio bene Andrè" Gli occhi dell'uomo divennero splendenti di felicità e disse "Lo sapevo…io ho sempre saputo che mi volevi bene….." e così sotto un cielo pieno di stelle con tanta erba morbida e rigogliosa fecero l'amore…diventando un corpo ed un'anima sola.
La mattina dopo i due stavano galoppando felici verso la caserma….sapevano che le notizie non erano buone ma loro erano felici, finalmente si amavano e nessuno li avrebbe divisi.
Nel frattempo anche i soldati della guardia avevano preso la loro decisione.Appena arrivati Oscar fece loro un lungo discorso…terminando così" io rinuncerò al comando e mi unirò a Bernard per combattere con il popolo…e tutto questo perché l'uomo che io amo….mi chiederà di farlo…ed io lo farò…ragazzi ora io sono la compagna di Andrè Grandier ed andrò ovunque lui vorrà…per me è una scelta facile…mi dispiace per voi.."Si girò verso Andrè che annuì con degli occhi dolcissimi.
Gli occhi della donna divennero freddi pronti per la battaglia che li attendeva.
Alain li guardò…si era accorto che finalmente anche Oscar ricambiava l'amore dell'amico.
Non l'avrebbe creduto possibile….disse"Comandante visto che anche noi abbiamo preso questa decisione…potete rimanere con noi a comandarci….ed ora ragazzi vorrei stringervi la mano…congratulazioni…" I due sorrisero imbarazzati e risposero all'unisono"Grazie" Partirono per raggiungere Parigi e Bernard.
Purtroppo non era facile..la città era assediata da popolani che cercavano di combattere i soldati di tutti i generi…infatti alcuni soldati comandati dal principe di Royal Armance avevano sparato ad un bambino….
aizzando la folla a reagire.Quando Oscar con i suoi soldati arrivano avanti al principe lui si presenta e lei invece si presenta solo come Oscar Francoise senza titolo ne casata.
Aveva deciso di abbandonare tutto per la causa del popolo francese.Il principe resta stupefatto…a quel punto i soldati di Oscar tramite un suo ordine…alzano i fucili verso di loro e sparano.
A questo punto i soldati vanno via……..ma gli uomini di Oscar e lei stessa vengono accusati di tradimento.
A questo punto loro devono riuscire a conquistare la fiducia della folla…che pur avendo visto la difesa contro quel principe…non ci credevano ancora.Allora lei scende dal cavallo e si mette in mezzo a loro…sotto la mira di moltissimi fucili….e dice loro"si, sono nobile di nascita, e se volete uccidermi sono ben contenta….ma lasciate stare i miei soldati…loro non sono come me…..io posso anche morire ma credete ai miei soldati…."Poi tra la folla si avvicina Bernard Chatelet un rivoluzionario…che viene riconosciuto da Oscar stessa e salutato.
Così il popolo visto che Bernard li accetta….li accettano anche loro.
Infatti si sente dire"Se loro vogliono unirsi a noi…che ben vengano…."Gerard La Salle strinse la mano ad uno del popolo …."Benvenuto amico"lui rispose "Certo certo.." Oscar e Andrè erano contenti ed entrambi chiacchierano con Bernard e Rosalie…che felicissima abbraccia la sua madamigella Oscar.
Sente degli spari e degli uomini che si avvicinano…così Oscar dice a Bernard di creare delle barricate.Bernard non sapeva cosa fossero e così le chiede spiegazioni"Le barricate servono per proteggersi…e per avere un punto di appoggio…è un modo per non perdere vite umane".
Così partono verso il nemico…Durante la giornata vengono uccisi tanti soldati della guardia…tra cui Paul e Gerard.
Infatti da 50 alla fine rimasero soltanto la metà.
Tutti insieme adesso stavano sotto ad un ponte e chiacchieravano…di dover raggiungere Bernard altrimenti sarebbero morti tutti…purtroppo stavano al lato opposto della città…ma ci avrebbero provato…. Così si alzarono salirono sui loro cavalli e partirono….in lontananza un soldato di vedetta aveva visto la donna che comandava i soldati ella guardia e sparò con il suo fucile.
Mentre galoppavano Andrè si ricordò di alcune cose che Marie le aveva detto…ossia che il 13 sera Oscar sarebbe stata presa di mira e che lui l'avrebbe salvata morendo…e che poi il 14 sarebbe morta anche lei…mentre distruggevano la Bastiglia.Così lui si lanciò sul cavallo di Oscar…la afferrò ed entrambi caddero al suolo…mentre il proiettile andava a vuoto…"Oscar….piccola…come stai?""Oh Andrè tu mi hai salvato la vita…come stai tu?""bene…ora che sei fuori pericolo""Comandante!" disse Alain"Dobbiamo fuggire ci sono altri soldati.."Così entrambi salirono sui propri cavalli e fuggirono.
Mentalmente Andrè ringraziò Marie per avergli detto tutto quello che sarebbe successo ma soprattutto per averlo guarito dalla quasi totale cecità.
Finalmente dopo questo tentativo di arrivare da Bernard…decisero di fermarsi….i soldati parlavano tra loro e non sapevano cosa fare….Oscar ed Andrè invece erano abbracciati stretti .
Non avevano + avuto tempo per dedicarsi a loro stessi ormai da 2 giorni.Gli eventi li avevano come circondati.Ora finalmente un po' di riposo.
Purtroppo non avrebbero avuto molto tempo per riposare…perché tra poco si faceva giorno e loro dovevano arrivare da Bernard di notte per non farsi vedere.Andrè come sempre leggeva nel pensiero della sua amata piccola."Dolcezza …"disse l'uomo guardando il collo della donna , aveva visto che lei portava ancora il ciondolo…"Gioia…"sorrise ed i suoi splendidi occhi verdi divennero languidi" porti ancora il ciondolo che ti regalai io tanto tempo fa?""Si Andrè, tra noi tutto è nato allora…quando tu mi hai regalato questa catenina con il ciondolo ….si l'amicizia,poi le 1000 avventure …i ricordi… poi piano piano il desiderio, poi …l'amore…si questo ciondolo rappresenta la metà che per essere perfetta deve congiungersi con la sua altra metà…..la tua.Così diverremo due corpi un cuore ed un'anima sola."Andrè dal suo collo prese il ciondolo a forma di mezzo cuore si avvicinò al collo della donna …con la sua mano grande e calda prese il mezzo cuoricino della donna che amava e lo unì al suo….e disse "Ora è perfetto.."Si avvicinarono ulteriormente….si strinsero forte forte e si diedero un lungo bacio dolce e appassionato…uno di quei baci che l'uomo aveva sognato di darle da oltre 20 anni.
Il suo sogno finalmente si era realizzato nella sua completezza.
Alain da un angolo del ponte in cui si erano fermati per riposarsi aveva visto tutto e sorrideva contento per i due ragazzi che dopo tante sofferenze finalmente si amavano tutti e due…senza riserve ne problemi.
Purtroppo il tempo dei baci e dell amore stava per finire.Dovevano raggiungere Bernard al + presto ed insieme distruggere la Bastiglia per iniziare finalmente la rivoluzione .
Così dopo un altro po' di tempo partirono di nuovo.I soldati circondavano tutte le strade…inutile tentare di fuggire….i colpi di arma da fuoco si sentivano dappertutto.
Molti degli uomini del comandante Oscar vennero sparati…o feriti….il cavallo di Oscar fu colpito e la donna cadde a terra.
Si alzò e combattè per qualche minuto con dei soldati.Nei suoi occhi c'era rabbia…voglia di vincere…orgoglio…non c'era paura.
Andrè ad un certo punto tese la mano verso la sua e la donna con un abile balzo salì in sella dietro di lui.Finalmente dopo svariati avvenimenti arrivarono da Bernard e Rosalie.
Da 50 ora erano 18. Scesero stremati da quella cavalcata .Oscar era un po' triste…il suo Cesar era morto.
Però adesso dovevano mangiare, riposarsi e domani avrebbero combattuto per la libertà, la fraternità, uguaglianza. Mentre i vari soldati mangiavano e giocavano a carte…Alain con i rimanenti giocavano a poker….Oscar ed Andrè dormivano il sonno dei giusti stretti stretti sotto lo stesso mantello.
Sapevano entrambi che nulla avrebbe potuto dividerli…neanche la morte.Entrambi erano felici anche se la situazione della Francia era agli stremi.
Qualunque cosa fosse successa loro sarebbero stati sempre insieme…come la luce e l'ombra…come il sole e la luna…Andrè fu svegliato dal profumo di mughetto dei capelli della sua donna.Si i suoi capelli erano tutti sparsi su di se…..così doveva essere.La strinse ancora + forte guardandola ..i suoi lineamenti erano dolci…delicati rosei e sereni come una bambina nel sonno.
Era l'uomo + felice del mondo.
Le diede un tenero bacio sulla guancia e stringendola a se si riaddormentò.
Purtroppo il mattino arrivò prestissimo e così anche tutti i preparativi necessari per battersi..tutti i soldati erano pronti…Bernard e Rosalie aspettavano solo ordini da parte della donna e così anche tutti i soldati.
Quando tutti arrivarono videro che già il comandante aveva iniziato la battaglia uccidendo parecchie persone e distruggendo i dintorni.Bernard era rimasto stupito…perché anche se il comandante nemico usava i cannoni…li avevano anche loro…"Perché non li usiamo anche noi?""Ma Bernard…noi non sappiamo usarli.."In quel momento arrivarono Oscar ed i suoi soldati"Non preoccupatevi…adesso anche i nostri cannoni spareranno…" Si mise avanti a tutti i soldati per dare gli ordini….i ragazzi caricarono i cannoni…e lei gridò"Fuoco!Fuocoooooooo!"Ad ogni suo fuoco i cannoni sparavano ed il loro boato portava in alto i suoi capelli…Andrè non volle lasciarla sola…così le si avvicinò….lei se ne accorse e voleva dirgli di tornare al sicuro…tra gli altri soldati…ma un suo sguardo glielo impedì.
L'uomo che amava…l'uomo che per lei aveva sacrificato un occhio e che per lei avrebbe sacrificato la vita….era lì con lei come sempre…sorrise…si presero per mano…poi entrambi gridarono"Fuoco…fuocooooooooooooo!" Le braccia unite dei 2 al fuoco si alzavano verso l'alto.
Il comandante nemico…visto il pericolo della distruzione della Bastiglia…disse ad un suo soldato"Mirate al comandante e mirate al cuore..!"Così i soldati mirarono e fecero fuoco Andrè ricordò quello che Marie gli aveva detto.
Oscar sarebbe morta il 14 luglio mentre una colomba volava nel cielo sotto i rombi dei cannoni.Alzò lo sguardo…vide la colomba….in quel momento afferrò la sua donna e insieme si buttarono a terra.Così i vari proiettili che avrebbero dovuto colpirla al petto andarono a vuoto.
Andrè le aveva salvato la vita di nuovo.
Così come per vendetta la forza dei soldati comandati da Oscar aumentò ed in capo a pochissimo la Bastiglia…cadde. Erano passati 2 anni da allora, era settembre 1791…Oscar ed Andrè erano entrambi su una spiaggia in Normandia..dove lei un tempo aveva un castello.
Ora non c'era più.
La monarchia era caduta…la vita di tutti loro era cambiata…erano entrambi seduti in spiaggia….e si abbracciavano teneramente.Se qualcuno avesse visto le mani dei due intrecciate tra loro…avrebbe notato la fede.
Finalmente il loro sogno di amore si era realizzato pienamente.I due si erano sposati l'anno prima con solo Alain Rosalie Bernard E Marie, la nonna di Andrè come testimoni alla loro felicità.
Certo lei ci aveva messo 20 anni per capire che l'uomo dei suoi sogni l'uomo che amava era Andrè…ma adesso che lo aveva capito non lo avrebbe + lasciato.Così con questi dolci pensieri…sorrise di nuovo.


Fine

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