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*** CAPITOLO V ***: L’ultima possibilità
La serata era molto buia, in quanto l'impianto di illuminazione del quartiere
era soggetto a delle riparazioni e quindi era momentaneamente fuori uso; la
temperatura era poco fredda ed una mite brezza lasciava preannunciare l'arrivo
imminente dell'estate.
" Ranma... ", si sentì chiamare il ragazzo non appena si lasciò
dietro il portone del giardino di casa. Si voltò e vide dinnanzi a lui la
minore delle figlie di Soun... Ma lui non disse nulla, perché il suo cuore era
pieno di rabbia e di
sofferenza... Lei allora, accorgendosi di questo stato d'animo, gli chiese
dolcemente: " Dove vai?"
Lui ebbe un attimo di esitazione, poi risoluto disse: " Akane, ti prego...
Lasciami in pace..."
" Eh? "
" Non siamo più fidanzati, non devo più rispondere a te delle mie
azioni... "
" Ma io ti ho chiesto semplicemente dove andassi a quest'ora..."
" Non ti riguarda! " , urlò Ranma mentre lei indietreggiò e fece per
andarsene. Lui la prese per il braccio e le disse: " Non capisci... Non
capisci quanto sia difficile per me rinunciare a te? "
" Ranma... " sussurrò lei, senza girarsi.
" Io... Io so di essermi sempre comportato in modo poco gentile con te...
E anche se tu mi facevi capire che ti dava fastidio, non avrei mai pensato che
ciò ti avrebbe indotto a lasciarmi... "
" Mi avrebbe indotto a lasciarti? ", lo interrogò lei, mentre nella
mente le risuonavano le parole di Hiroshi 'lui ti vede come una sorella!',
pensando che il vero trampolino di lancio per prendere tale decisione era stata
quella frase.
" Sì, dai... Non fare la finta tonta... Sei stata tu a lasciare me,
nonostante io per orgoglio abbia detto a tutti a casa che fosse stata una
decisione presa da entrambi... "
" Ora vuoi accollare tutta la colpa a me?!" - chiese lei alterandosi,
mentre le stava per partire uno schiaffo. Ma Ranma la fermò, prendendola per il
polso e mettendola contro il muro, tenendola ferma per le spalle con entrambe
le mani.
" Akane... "
Erano così vicini... Il cielo, nero come la pece, era tempestato da una miriade
di stelle la cui luminosità era accentuata dalla mancanza della luce
artificiale dei lampioni della strada.
" Lanma!!! " , si sentì urlare dal fondo della strada. In lontananza,
i due ragazzi videro tre figure indefinibili: quando furono abbastanza vicine,
si poterono distinguere Shampoo, Ukyo e Kodachi.
" Ranma, mio adorato... E' vero che hai lasciato Akane Tendo?!",
chiese speranzosa la Rosa Nera.
" Ranma!!! Se è così, è una notizia meravigliosa: possiamo ufficializzare
la nostra unione questo fine settimana, approfittando del giorno di chiusura
del locale", dichiarò Ukyo.
" Lanma, sono così felice per noi... Ho sentito che domani tolnelai in
Cina: vengo con te, così posso plesentalti tutta la mia famiglia!", fece
raggiante Shampoo.
" Accidenti, non ci volevano proprio queste tre matte! ", disse
Ranma, e velocemente prese Akane in braccio, allontanandosi con lei e pensando:
" No, stavolta non mi tirerò indietro... Non voglio vivere di rimpianti e
rimorsi!", ma cadderò entrambi, perchè Kodachi grazie al suo nastro blu
lucente aveva afferrato il ragazzo per una caviglia.
" Akane, ora che non siete più fidanzati quando ti deciderai a lasciarlo
in pace?", urlò Kodachi, che si avvicinava loro con le altre due ragazze.
Ranma strappò con un colpo deciso il nastro che lo teneva bloccato, e
riprendendo Akane in braccio cominciò di nuovo a scappare.
***
Finalmente, dopo circa mezz'ora di corsa sui tetti, riuscirono a seminare le
tre insistenti pretendenti: lui si fermò in un piccolo parco giochi, e posò la
ragazza dolcemente in terra.
" Si può sapere perchè mi hai portata via con te in quel modo?!",
sbottò Akane con il solito tono poco calmo con cui gli si rivolgeva.
" Lo vedi che con me sei sempre poco carina?!", disse lui
alterandosi, ma in quel momento un paio di piedi gli si posarono violentemente
in testa.
" Ranma Saotome! Io, Tatewaki Aristocrat Kuno, ho saputo della tua
dipartita..."
" Dipartita?! Guarda che non sono mica morto!!!"
" Per me fa lo stesso... Da domani, da quando lascerai Tokyo, per me non
esisterai più! Finalmente potrò avere per me la dolce Akane Tendo e la
meravigliosa ragazza con il codino... Entrambe! E solo per me, perchè non posso
privare nessuna delle due delle mie attenzioni: ne soffrirebbero troppo ed io
ho tanto amore da dare... E' per questo che, per l'ultima volta, ti sfido! Così
ricorderai il mio nome per tutta la vita; per il resto dei tuoi giorni
l'immagine della mia spada perseguiterà i tuoi incubi e tu terrai bene alla
mente cosa voglia dire scontrarsi con il Tuono Blu del Liceo Furinkan! Sarai
onorato di avere avuto un avvers.."
Ma Ranma lo interruppe con un unico, clamoroso pugno che lo mise k.o., dicendo:
"Ma quanto parla, questo qui?!", e riprendendo Akane fra le braccia
si mosse di nuovo camminando sui tetti. Dopo un pò, si fermò in un un cantiere
abbandonato, sicuro che lì nessuno potesse interromperlo: si sedette su un
grosso tubo di cemento ed accanto a sé posò la ragazza, ma questa gli diede un
calcione e disse:
" Allora, posso avere una spiegazione a tutto questo?"
Lui si ricompose in fretta, e agitandosi non poco esordì:
" Akane... Ehm... Ascoltami bene... ", disse arrossendo, "
Perchè non te lo ripeterò una seconda volta... Ugh..."
Ed iniziò a sudare.
" Ranma... "
" No, non mi interrompere... Accidenti!" - mentre il battito cardiaco
gli si accelerava sempre di più - " Ecco... Volevo dirti... Su te e
Hiroshi... Io, veramente, per te, non proprio dal momento in cui sono arrivato
a casa tua con mio padre, ma dopo qualche giorno... Che poi mi capita di trasformarmi
in ragazza un pò ovunque e so che questo può creare dei disagi... Ma della
decisione dei nostri genitori non sapevo niente, anche se col tempo... Mi
spiace averti portata fino a qui... La verità è che io ora mi sento in colpa
nei confronti di Hirokun, ma devo togliermi questo peso dallo stomaco..."
" Ranma, non ho capito una sola frase! Che cosa stai cercando di
dirmi?"
" Akane!!! Io penso che tu... Che tu... Ghghghgh... ", ed in quel
momento perse tutto il coraggio che aveva raccolto, perchè prese a fissarla
negli occhi, che come due calamite lo attraevano sempre più vicino a lei.
" Cosa pensi, Ranma? ", e lei sentì il cuore batterle all'impazzata.
" Io penso che... Penso che... Che tu... ", - nooooo! Non ce la
faceva proprio! - " Penso che tu e Hiroshi durerete poco, perchè non
appena lui si accorgerà del fatto che sei un maschiaccio ti mollerà!"
" Che cooooosa?!?"
" Ma sì... E poi lui non sa nemmeno che sei un'imbranata fra i
fornelli..."
" Come osi parlare male della mia cucina?!"
" Oh, andiamo Akane: dove lo trovi un altro come me che sia disposto ad
ingurgitare qualsiasi cosa tu prepari per non farti rimanere male? Nessun altro
sopporterebbe una sicura indigestione solo per farti contenta..."
A quel punto, lei si accorse che Ranma aveva la giacca in disordine perchè si
era aggrappata forte a lui durante quella corsa e gli fece: " Guardati,
hai la casacca tutta storta..."
" Forse perchè si è aggrappato a me un elefante..."
" Ma come ti permetti?!" sbottò Akane, che gli stava sistemando il
colletto ma che in quel momento stava per far partire uno schiaffo... Però poi
intravide qualcosa spuntare dall'abito: "E cos'è questa schifezza?",
chiese tirando fuori il pezzetto di stoffa che si intravedeva sul collo di
Ranma. Poi osservò, sorpresa:
" R.S. ... Ooooh, ma questa qui è la sciarpa che ti ho confezionato per
Natale!"
" ... "
" Ma come mai con questo caldo porti un indumento invernale, e per di più
sotto la giacca?"
" Ma possibile che tu non capisca mai niente... Cervello di
gallina?!"
" Ehi, cervello di gallina a chi?!"
" A te... Chi altri, sennò?!"
" Prrrrr!!!", fece lei, tirando la lingua di fuori.
Lui se la prese solo per qualche secondo; poi le sussurrò: "Infondo... Sei
carina anche quando ti arrabbi..."
" ... "
***
" Ti mancherò, Akane? "
" Cosa?"
Il ragazzo trasalì, rendendosi conto di ciò che avesse appena detto, ormai
privato di tutto il coraggio che aveva raccolto per parlare apertamente alla
ragazza: "Oh no! Non fraintendermi... Intendevo... Ti mancheranno gli
allenamenti assieme, andare insieme a scuola... Cose così... Sai com'è, per un
anno abbiamo trascorso insieme molto tempo..."
" E' vero... "
" E allora...?"
" Sì, credo proprio che tutto questo mi mancherà...", fece lei,
poggiando la testa sulla spalla del ragazzo, che sentiva letteralmente il fumo
uscirgli dalle orecchie e si vide impacciato come non mai. La ragazza continuò:
"E a te mancherà questa sorellina?", chiedendo scusa alla madre per
aver giurato sulla sua tomba... Ma le uscì spontaneo.
Ranma sobbalzò: ora aveva conferma delle parole di Hiroshi!
" E ti viene in mente solo ora?!"
" Eh? Ma cosa dici? "
" Perchè mi dici solo ora ciò che hai sempre provato per me? Accidenti a
me... Non avrei dovuto portarti fino a qui..."
" Si può sapere che ti prende? Cos'é che ti avrei detto solo ora?"
" Che per me provi una sorta di affetto fraterno..."
" Ma che diavolo vai farneticando?! Se sei tu che ti consideri un fratello
per me!"
" Oh, e sentiamo... E da quando ci sarebbe questa novità?"
" Oh beh, dovresti dirmelo tu... Anzi, no, dimenticavo: tu ne hai fatto
solo parola ad Hiroshi, non ti sei mai preoccupato di dire anche a me come
stessero realmente le cose..."
" Ma che dici!!! Se stavo cercando fino ad un attimo fa di dirti come
stanno realmente le cose!"
" E allora perchè esiti tanto?! Quanto ci vuole a dirmi che mi vedi come
una sorella?!"
" Che coooooooosa?", disse Ranma, sorpreso, come se quella giornata
non fosse già stata piena di emozioni. Ma in quel momento capì tutto: Hiroshi
li aveva giocati! Per arrivare ad Akane, aveva cercato di metterli contro,
facendo loro credere che l'uno provasse per l'altro un sentimento fraterno che
in realtà nessuno dei due aveva mai manifestato. " Ora ho capito
tutto!", - proseguì il ragazzo mentre Akane, perplessa, lo interrogava con
lo sguardo, - " Ma possibile che tu non capisca mai nulla?" e prese a
raccontarle le sue impressioni.
" In effetti, Hiroshi mi sembrava sempre molto strano... Fin dal primo
giorno mi fissava insistentemente..."
" Quel maledetto ha usato la mia amicizia per arrivare a te! " - urlò
Ranma, preso da un fuoco immaginario che gli faceva da sfondo - " La mia
vendetta sarà tremenda, non avrà pace finché non ci chiederà scusa!...", -
ma poi si bloccò e scese di tono - " Ah già... Dimenticavo che ora è il
tuo fidanzato..."
Ma Akane, risoluta, ribatté: "Fidanzata di quel lestofante? Giammai! Anzi,
se mi capita sotto tiro io... Io... Ooooh, non so neanche io cosa gli
faccio!"
" Vuol dire che non provi più nulla per lui?", chiese timidamente
Ranma.
" Ranma... Io... Voglio essere sincera con te: l'arrivo di Hiroshi mi ha
scosso non poco la vita... Tutte quelle sue attenzioni, quei suoi modi di fare
così gentili... Mi sentivo apprezzata... Era così gentile ed educato con
me..."
" Ehi, stai insinuando che io sia un rozzo orso selvatico?!"
Akane si immaginò il viso di Ranma sul corpo di un orso selvatico, e non potè
che iniziare a ridere a crepapelle.
" E ora che diavolo ci trovi da ridere?!", chiese lui crucciato; ma
vedendola sorridere sentì il cuore gonfiarsi di gioia.
Frenata la risata, lei gli disse: "Allora da oggi tutto torna come
prima?"
" Uh? "
" Fra noi due, intendo... "
" Oh... Ecco... Se non ti dispiace... Sappi che però non mi comporterò
diversamente con te, anzi... Ti tratterò dieci volte peggio perchè devi farti
perdonare!"
" Farmi perdonare? E che cosa?"
" Il fatto che tu abbia scelto di... Urgh... Cioè... Che ti sia
allontanata da... Ehm... "
" Ma ricominci a balbettare? Che ti prende? E, a proposito, mi devi ancora
dire perchè mi hai portata qui!"
" Oh, beh... Ti volevo semplicemente salutare prima di partire... Pigrona
come sei, non ti saresti mai svegliata prima dell'alba... Ma adesso che tutto
tornerà come prima, non ce n'é più bisogno.. "
" Solo per questo?", gli rispose Akane con evidente delusione in
volto. Ranma si dispiacque tantissimo di quella reazione, ma che cosa poteva
fare? La timidezza stava ancora una volta domando il suo stato d'animo! Ad un
tratto, però, si ricordò che aveva rischiato di perderla... Quanto aveva
sofferto per quella situazione, quanta paura aveva avuto al solo pensiero di
non vedere più quegli occhi, quel sorriso... Di rinunciare a lei...
"... Perchè, Akane, infondo... Io per te... ", pensò, mentre lei gli
cercava sul volto una qualche reazione.
" Tu per me cosa?", chiese la ragazza.
" Eh?"
" Ma che pensavi ad alta voce?"
" No, no, noooooooo!!!", urlò il ragazzo, agitandosi ed andando su e
giù per tutto il cantiere.
" Certo che sei strano... Ehi, Ranma: guarda lì!", fece lei,
indicando uno splendido cielo stellato.
" E' segno che l'estate si sta avvicinando...", rispose lui, felice
di cambiare discorso. Ma, inaspettatamente, lei chiese: " Ma non è che un
attimo fa mi stavi dicendo che per me provi un affetto fraterno?",
lasciando trasparire un velo di ironia ma anche qualche dubbio.
" Ancora con questa storia? "
" Beh, abbiamo chiarito che tu non mi vedi come una sorella... E allora,
Ranma, come mi consideri?"
" Potrei farti la stessa domanda!"
" Ma te l'ho chiesto prima io!"
" Non iniziare ad agitarti in modo poco femminile!"
" Sei uno stupido!"
In quel momento, la loro attenzione fu colta da una stella cadente.
" Ma non è periodo di stelle cadenti! ", osservò il ragazzo.
" Ora però dobbiamo esprimere un desiderio..."
" Un desiderio?"
" Sì! Quando cade una stella bisogna desiderare qualcosa... Dai, chiudi
gli occhi ed esprimiamo assieme un desiderio!"
" Se ci tieni tanto..."
Dopo una manciata di secondi, il ragazzo le fece:
" Allora, che desiderio hai espresso?"
" Ma non si può dire!"
" E perchè?"
" Perchè altrimenti non si avvererebbe..."
E piombò nuovamente il silenzio.
" Sono contento che si sia risolto tutto... ", - esordì Ranma -"
... Infondo, per quanto non andiamo d'accordo mi sarebbe dispiaciuto lasciare
casa tua... Ormai mi sono ambientato sia a scuola che fra gli allievi nella
palestra di tuo padre..."
" Anche io sono contenta che si sia risolto tutto..."
Ad un certo punto, il ragazzo prese a guardarsi la caviglia: vi era ancora
legato intorno un pezzetto del nastro blu lucente di Kodachi, che poco prima
l'aveva afferrato.
" Chiudi gli occhi, Akane!"
E la ragazza obbedì, arrossendo perchè pensò che lui volesse sorprenderla con
un gesto romantico, che ci si scambia tra fidanzati... Intanto lui prese un
ramoscello che trovò in terra, vi legò frettolosamente il pezzetto di nastro
blu cercando di dargli la forma di una corolla e lo fermò con un piccolo
fiocchetto, ricavato dallo stesso tessuto.
" Adesso puoi aprire gli occhi", le disse tenendo questa piccola
sorpresa all'altezza del mento.
" E questo... Cos'è?", chiese lei perplessa ed un pò delusa perchè si
aspettava tutt'altro.
Il ragazzo fece un gran respiro e tutto d'un fiato disse: " Beh, lo so che
non è il massimo... Ti ho cercato ovunque una piantina che facesse i fiori blu,
ma nessuno ne aveva... Così ti ho comprato dei fiori di carta di colore blu..."
" E dove sono? "
" Li ho scaraventati nel laghetto..."
" Ecco cos'era che galleggiava sul pelo dell'acqua!"
" Eh, sì... Fiori blu di carta... Erano davvero belli... "
" Stupido di un Ranma! E perchè li hai gettati via?!"
" Perchè... Ecco... Io..."
Vedendolo in difficoltà, lei dolcemente gli disse: "Mi sarebbe piaciuto
averli..."
" Vuoi accettare al loro posto questa?"
" E' anche questo un fiore?"
" Sì... E' una rosa..."
" Una rosa? A me sembra più che altro una bocca di leone!"
" Ma quale bocca di leone!!!"
" Come mai proprio la rosa?"
" Perchè la rosa... La rosa... ", e deglutì profondamente ripensando
alle parole della vecchina, mentre lei lo fissava diritto negli occhi senza
staccarsi. Stufa di asspettare una risposta, gli disse:
" Aspetta un attimo... Ora è il tuo turno di chiudere gli occhi... "
" Che?"
" Chiudi gli occhi anche tu come ho fatto io prima e sta' zitto!", lo
rimproverò lei, arrabbiandosi lievemente.
Stavolta fu Ranma ad ubbidire, ma nonostante avesse i bulbi oculari serrati
avvertì una presenza che piano piano gli si stava avvicinando: tanti anni di
arti marziali avevano fatto in modo che sviluppasse molto bene tutti i sensi.
Ma anzichè percepire un nemico, lui sentì solo il profumo di Akane farsi più
intenso, piano piano... Le sue labbra, dopo poco, cedettero ad un fremito
inspiegabile mentre sentiva il sangue ribollirgli nelle vene: istintivamente,
cinse con le braccia la ragazza, come a volerle trasmettere ogni singola
sensazione che stava provando in quel momento. Akane, dal canto suo, sentì il
viso accaldarsi e cercò con le sue mani quelle di Ranma; il ragazzo allora
staccò il braccio destro dal corpo di lei e le diede la mano: Akane la strinse
fortissimo, quasi a voler essere rassicurata riguardo quel suo gesto.
Quel bacio durò un attimo, e fu intriso di esitazioni, paure, domande... Ma era
anche carico di sentimenti che troppo a lungo erano stati soffocati, e che ora
avevano avuto finalmente modo di venire a galla.
" Era questo il mio desiderio, " - disse lei timidamente, - "...
E dato che non ho voluto aspettare che si avverasse, me lo sono preso..."
" Sei sempre la solita impaziente!", ribatté lui premendole contro la
fronte l'indice della mano sinistra.
" Perchè? Vorresti dire che ti saresti fatto avanti?"
" Beh, ecco... Io... Non ho certo detto questo, per chi mi hai
preso?"
" Per uno che non ha il coraggio di fare certe cose!"
" Oh, sì... Certo... Scommettiamo che mi avresti dato del maniaco?"
" Sotto sotto, un pò maniaco lo sei..."
" Ma fammi il piacere!!!"
" Ora si può sapere quale desiderio hai espresso tu?"
" Non hai detto che se li si dice non si avverano?"
" Sì, ma io il mio te l'ho detto!"
" Di certo non te l'ho chiesto!"
E, diretti verso casa, si allontanarono così, litigando come al solito... Ma
con la mano dell'uno in quella dell'altra.
" Ho desiderato che mai nessuno possa allontanarti da me... ", pensò
Ranma, osservando ogni singolo lineamento del viso della ragazza, quasi come se
fino ad allora ne avesse dimenticato i particolari e volesse ora imprimerseli
per sempre nella mente. Da quella sera sarebbe cambiato tutto... Lo sentiva
fortemente lì, in fondo al suo cuore.
*** FINE ***